martedì 16 settembre 2025

Come la superiamo sta "montagnola"?

Ogni mattina, passeggiando per via della Conciliazione, mi gusto i movimenti dei volontari e dei pellegrini mattinieri che cominciano ad affluire in Basilica per il Giubileo.

Ma sabato scorso l’atmosfera pareva speciale: un viavai febbrile, grandi strutture per fari, telecamere e altoparlanti che dominavano la piazza, come se si stesse preparando un mega concerto.

Curioso come una scimmia, sono andato a informarmi e ho scoperto che Papa Leone avrebbe ospitato la terza edizione del World Meeting on Human Fraternity, l’evento promosso dal Vaticano per incoraggiare fraternità, pace e cooperazione tra culture e religioni diverse.

Prevost non è mai banale e non ho resistito. Sono andato a leggermi le parole del Pontefice ai partecipanti - se vi interessa l'intero discorso cliccate qua - e una frase mi ha colpito profondamente:

"Fratello, sorella, dove sei in una vita iperconnessa, dove la solitudine corrode i legami sociali e ci rende estranei persino a noi stessi?"

Poco dopo, il Papa offre una risposta che fa riflettere:

"La risposta non può essere il silenzio. Tu sei la risposta, con la tua presenza, il tuo impegno e il tuo coraggio. La risposta è scegliere una direzione diversa di vita, di crescita e di sviluppo."

La risposta è scegliere una direzione diversa di vita, di crescita e di sviluppo.

Scegliere una direzione diversa di vita… per essere presenza.

Si vabbè, ma come? E Papa Leone conclude con una frase che riassume il vangelo:  «Vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (13,34-35)

Ma se stiamo sempre appiccicati a uno schermo come possiamo amarci gli uni gli altri?

Come la superiamo sta "montagnola"?