Consueta passeggiata mattutina prima del lavoro.
Ancora mezzo addormentato e immerso nei pensieri, sobbalzo quando un monopattino mi sfreccia a pochi millimetri dal gomito e dal muro.
«Oh!» mi scappa istintivo.
«Ma che vuoi? Abito qui!» ribatte un cinquantenne con occhiali firmati, in giacca e cravatta, ma decisamente male equipaggiato in fatto di educazione.
«E quindi? Ti legittima forse a passare sul marciapiede rischiando di investire un pedone?»
La risposta che mi lascia entrando nel portone non la riporto per decenza, ma una certezza ce l’ho: oltre che maleducato, quel tizio, ancorché trendy era del tutto inadeguato a usare un monopattino.
Ed ecco il punto. Hanno messo in circolazione mezzi potenzialmente pericolosi, senza regole né patente. Il risultato? Ogni giorno troppi feriti e, purtroppo, anche qualche morto.
È la stessa storia successa con internet sul cellulare. Abbiamo consegnato uno strumento di comunicazione potente ma potenzialmente pericoloso per noi e per gli altri, senza regole né licenze né formazione. E oggi ci troviamo con la generazione più fragile mai esistita.
E ci stiamo ricascando con l’Intelligenza Artificiale.
La soluzione? Una sola: una licenza, una sorta di patente da conseguire con un’adeguata preparazione, non prima dei sedici anni.
Solo così i ragazzi non verrebbero privati di ciò che rende sana l’infanzia: gioco fisico, libertà, contatto reale, esplorazione.
Lo psicologo Jonathan Haidt, nel suo libro "La generazione ansiosa", lo dice chiaramente: ciò che prima era esperienza reale – gioco spontaneo, rischio, esplorazione, contatto fisico, avventura – è stato sostituito da schermi e presenza virtuale costante.
Schermi che hanno rubato le esperienze più belle dell'infanzia e dell'adolescenza dei nostri figli. Ditemi che non è vero...
E gli effetti si vedono: dal 2011 in poi ansia e depressione sono esplosi, così come disturbi del sonno, attenzione frammentata, dipendenze, isolamento sociale e molto altro. Una fragilità generalizzata, un indebolimento diffuso dimostrati da ricerche e dati (se volete approfondire cliccate👉 qui ).
Allora vi chiedo: vi sembra ancora così astrusa l’idea di una patente per cellulari e Intelligenza Artificiale?