venerdì 17 ottobre 2025

Se nonna mia vedesse gli smombies...

Leggo che due giorni fa una turista è finita in un canale di Venezia seguendo le indicazioni di Google Maps.

Non mi sorprende l'app — come tutte le cose fatte dall'uomo, può sbagliare — quanto il fatto che la tipa l'abbia seguita così pedissequamente da sospendere del tutto il cervello. Come se il buon senso e la capacità di supervisione e verifica fosse un optional da disattivare.

Caso isolato? Lavoro in una zona turistica e almeno una volta al giorno qualche visitatore distratto mi finisce addosso, immerso nel suo telefono, completamente rapito dallo smartphone.

Mi torna in mente nonna Fernanda. Ricordo quando, con un fazzoletto bagnato, rimandava indietro il bernoccolo che mi ero fatto sbattendo contro un palo della luce e mi diceva: "A bello de nonna, che volevi vede si era più duro er palo o la capoccia?"

Oggi sarebbe il suo compleanno… compirebbe inverosimilmente 118 anni, eppure le sue frasi continuano a ronzarmi nelle orecchie ogni giorno, come un mantra di buon senso popolare.

"Aò, o magnate o nun magnate, io ve manno via pe' satolli!" — ci diceva quando ci facevamo troppi scrupoli calorici davanti alle sue cenette straricche. E la sua concezione di dignità personale era chiara e ferrea: "Si t'abbassi troppo te se scopre er culo!"

Forte ma affettuosa, dignitosa e un po’ filosofa, me la immagino oggi, osservare sorniona gli smombies di questa generazione: ragazzi con lo sguardo fisso sullo schermo, incapaci di attraversare la strada senza rischiare la vita.

E scuotendo la testa, con quel sorriso di chi sa tutto, direbbe: "A regazzì, si freni solo quanno sbatti poi nun piagne si te spunta un ficozzo in fronte."

E non vale solo per le strade ma anche per la vita.

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