mercoledì 10 settembre 2025

Uno gnomo felice in un lunedì storto

"A Sandrì, 'ndo te ne vai co' st'andatura da gnomo felice?" - È stato il saluto che ho ricevuto lunedì mattina da una persona che non vedevo da più di un anno.

Ora, diciamocelo: non sono certo una pertica… e uno gnomo mi rappresenta più di uno stambecco. Ma la parola che mi ha colpito non è stata quella. È stata: felice.

Perché in realtà, in quel momento, la mia testa era piena di pensieri. Mi rodeva per questioni mie, il ginocchio tornava a farmi male, e per di più era lunedì. Eppure, lui ha visto uno gnomo (per via della barba forse 😉…), ma felice.

La verità è che ogni giorno affronto le stesse sfide di tanti altri: quelle di un padre, di un marito, di un lavoratore che inizia a fare i conti con i capelli bianchi… ma che, tutto sommato, è ancora contento di averli tutti sulla testa.

Le sfide del vivere in uno spazio-tempo che ci appesantisce con stanchezza, caldo, visite mediche, bollette, appuntamenti settembrini di un anno che ricomincia… Niente di più, niente di meno.

E poi mi guardo intorno: gente che litiga con i vocali di WhatsApp, una ragazza che rischia di essere investita perché le cuffiette l'hanno isolata dal mondo e dal clacson che le strombazzava a un metro, sguardi bassi imbambolati su una tavoletta di vetro e plastica.

E allora sì, forse qualcosa di meno c’è.

E capisco perché, nonostante il ginocchio dolorante e i fastidi del lunedì, quell’amico abbia visto in me uno gnomo felice. 🧙‍♂️😊

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